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martedì 27 settembre 2011

Granturco settembrino

Una meravigliosa pannocchia
Quest'anno ho avuto la fortuna di assaggiare del mais autoprodotto. E' una varietà orticola che non avevo mai coltivato, ma la curiosità mi ha spinto a dedicare una parte dell'orto proprio alle mitiche pannocchie. E così ne ho ottenute una decina, belle d'un giallo misto all'arancio, come se avessero fatto una scorta di raggi di sole durante tutta l'estate. Ne ho sgranata una, ho risciacquato i chicchi sotto l'acqua e poi li ho bolliti per quasi due ore. Sono rimasti coriacei ma il sapore è risultato divino. Li ho scolati e conditi con un po' di margarina e sale. Quando li ho assaggiati ho rivisto luoghi d'un passato lontano, feste di paese, tradizioni dimenticate nell'oblio del tempo. Il profumo ed il sapore mi hanno riportato a quando da bambino trascorrevo le lunghe estati in un piccolo paese di campagna con i miei nonni. Ho rivisto le bancarelle, le sagre, la gente festosa, ho assaporato di nuovo l'odore lontano di brace, zucchero filato e vino. Tutto questo solo assaggiando qualche piccolo, semplice, giallo chicco di buon granoturco.

I chicchi appena sgranati


Il mio mais in cottura

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