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martedì 24 maggio 2011

Un altro albero a dimora...

Giornata caldissima, un sole pieno e lucente, le nuvole sullo sfondo delle colline in un continuo borbottio di tuoni, cielo variabile come l'umore delle donne, ma come loro, meraviglioso. Una giornata trascorsa serenamente in compagnia di amici, e quale migliore occasione per mettere a dimora un albero ed immortalare tutto? Da un paio di anni tenevo prigioniero in vaso un Avocado che scalpitava per esser liberato in terra. Cosa fatta grazie alla disponibilità di un amico che, lungimirante sulle cose belle, gli ha riservato un pezzetto del suo giardino. Madre natura ha ringraziato disegnando un arcobaleno nel cielo, un colorato  e soffice spettacolo. Buona vita Avocado.

Angelo scava la buca

Andrea il seminatore con l'Avocado a dimora

Le foglie del giovane Avocado

La cima del giovane Avocado

Il ringraziamento di Madre Natura

Andrea

giovedì 5 maggio 2011

SEMINIAMO ALBERI

Il pianeta è in debito di ossigeno. L’aria è intrisa di veleni. La terra è deturpata e violentata. E le prospettive non sembrano essere confortanti se solo si pensa che la popolazione mondiale cresce ogni anno a ritmi sostenuti, e con lei anche lo sfruttamento delle risorse. Cosa possiamo fare allora? Ce ne stiamo a guardare mentre il nostro futuro viene stuprato e sconvolto? Non è necessario stravolgere la nostra vita per contribuire al miglioramento della situazione. Diventiamo vigili sul patrimonio arboreo che ci circonda, diventiamo gelosi del verde che colora i luoghi in cui viviamo, se necessario portiamo un po’ d’acqua a qualche alberello indifeso e sofferente, ve ne sarà grato restituendovi ossigeno e aria pulita. Non solo. Quando vi capita di fare una passeggiata all’aria aperta e vi imbattete in qualche seme ai piedi di un albero, come spesso avviene per esempio con i lecci, le querce, le mimose e i castagni, raccogliete il seme, fate una buca in un posticino propizio e riparato, adagiatevi il seme, coprite e se potete bagnate. Lì nascerà un albero, con le sue radici legherà voi a questo pianeta, per sempre. E ancora, non solo. Tutti voi mangiate la frutta, giusto? Quanti semi finiscono nella spazzatura? Tutti o quasi. Da domani provate a fare diversamente. Conservate il seme della frutta appena mangiata e seminatelo quando ne avrete la possibilità ovunque, adottate le tecniche o i sistemi che più riterrete adeguati, comodi e propizi, non gettate mai più neanche un solo seme, perché potreste gettare via un albero. Avete idea di cosa potrebbe cambiare già solo nel giro di dieci anni se tutti facessimo così? Da domani provate a chiudere gli occhi e immaginate i luoghi in cui vivete popolati da alberi verdi e rigogliosi. Tutto questo è possibile, basta solo volerlo. Le generazioni future vi saranno grate per l’eternità.


Sequoie giganti appena nate

Io continuerò a seminare sempre, fino a che ne avrò la forza e la possibilità, e spero davvero che lo facciate anche tutti quanti voi.


Sequoie giganti  di un paio di mesi

Andrea il seminatore

martedì 3 maggio 2011

JIAOGULAN ( Gynostemma pentaphyllum )

Tempo fa stavo ammainando le vele dopo una bella navigata tra siti botanici di ogni genere quando l'occhio mi cadde fortuitamente sul nome della Gynostemma Pentaphyllum. Ne avevo già sentito parlare in passato quando qualcuno la descriveva come una pianta eccezionalmente miracolosa. Ho deciso pertanto di approfondire l'argomento, un po' per sgonfiare l'eccessivo e scarsamente salutare clamore web-mediatico che sta pian piano montando, un po' per consentire ai seminatori veri di potersi coltivare in autonomia una sorta di effetto placebo botanico che male di sicuro non può fare, visto che quando si interrano dei semi si genera comunque una vita e si contribuisce al verde. Se poi le foglioline di questa pianta, lasciate essiccare ed utilizzate come tisana, si dovessero dimostrare effettivamente salutari, allora perché non diffondere la sana abitudine di seminarne sempre un po' nei vasi sui nostri balconi? Almeno insieme al basilico cancerogeno (BASILICO) avremo una piantina che infonde salute…
      
Coltivazione della Gynostemma pentaphyllum. E' originaria della Cina meridionale, del Giappone, India, Corea e Malesia, è una pianta apparentemente insignificante, appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa delle zucchine per intenderci, cresce spontaneamente nei paesi di origine e da qualche tempo viene coltivata con tecniche biologiche anche in Italia. E' una pianta erbacea, perenne, a portamento rampicante, con un fusto esile. Le foglie risultano picciolate e sono di un bel verde scuro intenso. Nel periodo che va da luglio ad agosto produce dei piccoli fiori di color verde-giallastro, non molto appariscenti, dai quali si sviluppano dei piccoli frutticini di forma tondeggiante. L'ambiente ideale per la crescita di questa pianta è quello di montagna, fresco e soprattutto umido. Qualora se ne tentasse pertanto la coltivazione è bene non tenerla assolutamente in pieno sole, garantendole al contrario una posizione totalmente in ombra. Il suolo dovrebbe essere ricco di sostanza organica, sciolto e ben drenante. Tollera serenamente periodi di freddo intenso mentre può soffrire nei periodi caldi e siccitosi.

Foglie di Jiaogulan (Gynostemma pentaphyllum)
        
Proprietà della Gynostemma pentaphyllum. Nel continente asiatico è conosciuta come la pianta dell'immortalità, in grado di restituire energia e salute anche a chi ormai da anni combatte contro patologie croniche. I benefici prodotti dal consumo di questa essenza deriverebbero dall'abbondanza di flavonoidi e da una novantina di saponine triterpeniche, sostanze scoperte negli ultimi anni. Se non conoscete esattamente cosa siamo queste sostanze sappiate solo che fanno bene, parola di seminatore. Le tanto vantate proprietà salutari di questa "erbaccia rampicante" hanno spinto gli esperti ad effettuare studi che potessero confermare quanto appreso solo per sentito dire. E pare che diversi studi specifici di natura farmacologica abbiano effettivamente confermato l'efficacia benefica di questa pianta. La Gynostemma è utile per curare i disturbi ai polmoni, l'asma, le bronchiti,  la tosse,  è  efficace  per  i disturbi  allo  stomaco ed all'intestino, per i problemi di fegato e dei reni, nella depressione, per l'insonnia ed il nervosismo, divina per combattere lo stress ed i problemi di somatizzazione che da questo ne derivano.  Per  non  parlare poi  delle  sue  eccezionali  proprietà  antitumorali,  ipocolesterolemizzanti, ipolipidemiche, immunoprotettive, antiulcerose, antiossidanti, antinfiammatorie ed antitrombotiche.E chi più ne ha più ne metta visto che è stata definita dagli esperti "adattogena", cioè si adatta alle condizioni di salute del nostro organismo ed interviene solo là dove ve ne fosse effettivo bisogno. Fornisce in sostanza risposte organiche specifiche per ciascuna patologia. Che dire, quasi come la celebre brodaglia di Asterix (chi se la ricorda?)!!
     
Semina di Gynostemma pentaphyllum. La riproduzione di questa pianta non presenta assolutamente difficoltà particolari. I semi andrebbero tenuti in ammollo in acqua calda per almeno 24 ore, poi si possono interrare in un composto sufficientemente ricco. La percentuale di germinazione non è elevata, si colloca nei dintorni del 35%, questo è quantomeno quello che ho sperimentato. I semenzai vanno tenuti al riparo dal vento e dal sole, sempre umidi e freschi. Quando le pianticelle cominciano ad allungarsi con un paio di generazioni fogliari allora possono essere trapiantate in contenitori più grandi od in piena terra. La Gynostemma si riproduce agevolmente anche per talea.


La mia Gynostemma pentaphyllum nata da seme due anni fa

   
Buone semine di Gynostemma pentaphyllum a tutti i seminatori!!

domenica 1 maggio 2011

Primo maggio in giardino

Primo maggio di vento e di sole. Un cielo immenso e meraviglioso dove corrono libere e giocose nubi di panna montata. Primo maggio festa dei lavoratori ma per me una giornata densa di lavoro: il fatidico e maledettamente ciclico taglio del prato. Per fortuna i colori del giardino mi ripagano abbondantemente della fatica, e soffermarsi ad ammirarne qualcuno mi riempie gli occhi di vita...


Fiori di cui ignoro il nome appesi alla mia Paulownia


I miei mesembriantemi


Una delle mie rose